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Il business plan (o piano aziendale) è un documento programmatico che descrive in modo organico e strutturato il progetto imprenditoriale di un’impresa, definendone obiettivi, strategie, risorse necessarie e risultati attesi.

E’ un utile strumento economico gestionale fortemente consigliato per diverse motivazioni ma di fatto è imposto (perché richiesto) dagli istituti di credito per la valutazione del merito creditizio oltre che raccomandato dalla normativa “civilistica” (di cui si dirà meglio nel seguito). È “una prova” di corretta amministrazione, uno strumento di prevenzione della crisi e un requisito fondamentale per l’accesso al credito.

 

Vantaggi Concreti

      Ambito

  1. Strategico
  2. Bancario
  3. Civilistico
  4. Agevolazioni

 

      Obbligo o Utilità

  1. Facoltativo ma altamente consigliato
  2. Obbligatorio ai fini istruttoria credito
  3. Implicito (art. 2086 c.c., Codice Crisi)
  4. Richiesto per incentivi e piani di risanamento

      Effetto pratico

  1. Guida la crescita, previene la crisi, orienta le decisioni
  2. Migliora rating e condizioni di finanziamento
  3. Dimostra corretta gestione e assetto organizzativo adeguato
  4. Accesso agevolato a contributi e misure fiscali

 

PERCHÈ DIVENTA OBBLIGATORIO

 

1.1. MOTIVAZIONI BANCARIE E FINANZIARIE

Richiesta di credito bancario o leasing

Le banche, nel valutare la concessione di affidamenti o mutui, applicano le regole europee (Basilea III e IV), che richiedono una valutazione puntuale del merito creditizio dell’impresa.
Per questo motivo, gli istituti di credito pretendono sempre un business plan aggiornato, corredato da:

  • Bilanci previsionali (conto economico, stato patrimoniale e rendiconto finanziario);
  • Analisi dei flussi di cassa (cash flow forecast);
  • Indicatori di redditività e solidità patrimoniale;
  • Descrizione della struttura organizzativa e del mercato di riferimento.

Senza business plan, la banca non può effettuare un’adeguata istruttoria del credito.
Il business plan è obbligatorio in via sostanziale.

Rapporti con investitori o soci

Anche in sede di aumento di capitale, ingresso di nuovi soci o partnership, il business plan costituisce il principale strumento di trasparenza.

Serve a dimostrare la redditività attesa dell’investimento e a condividere la visione strategica dell’impresa.

1.2. MOTIVAZIONI GESTIONALI E STRATEGICHE 

Al di là degli obblighi normativi che vedremo nel seguito, il business plan è uno strumento di gestione strategica che permette di governare l’impresa con metodo.

 

Pianificazione e controllo

  • Definisce obiettivi di breve, medio e lungo periodo;
  • Consente di confrontare i risultati reali con quelli pianificati (analisi degli scostamenti);
  • Permette di correggere tempestivamente la rotta gestionale.

Comunicazione interna e coesione

Il business plan rende chiari a soci, collaboratori e dipendenti gli obiettivi aziendali e le strategie, migliorando la coerenza organizzativa e la motivazione interna.

Supporto decisionale

Un buon business plan:

  • Quantifica i fabbisogni finanziari;
  • Evidenzia rischi e opportunità di mercato;
  • Aiuta a scegliere tra alternative strategiche (es. nuovi prodotti, mercati, canali).

Prevenzione della crisi (ved. anche nel seguito)

Con gli obblighi imposti dal Codice della Crisi d’Impresa, il business plan è diventato uno strumento di monitoraggio anticipato della sostenibilità economico-finanziaria.
Permette di:

  • Rilevare tempestivamente segnali di squilibrio (margini, liquidità, indebitamento);
  • Adottare misure correttive prima che si manifesti l’insolvenza.

 

1.3. MOTIVAZIONI CIVILISTICHE: OBBLIGHI E UTILITÀ 

Il Codice Civile, pur non imponendo espressamente un “business plan” in forma di documento standard, richiede che gli amministratori agiscano con diligenza professionale e in base a criteri di corretta gestione aziendale. Ciò comporta la necessità di pianificare l’attività.

Riferimenti principali:

  • Art. 2086 c.c. – Gestione dell’impresa (in recepimento dell’art. 3 del D. Lgs. 14/2019 di cui si dirà poi)

L’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere (ergo obbligo) di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi.

Il BP è uno strumento essenziale per dimostrare l’esistenza di un assetto organizzativo adeguato: permette di pianificare obiettivi, valutare fabbisogni finanziari e prevedere rischi.

  • Art. 2475 e 2476 c.c. – Responsabilità degli amministratori

Gli amministratori devono agire con la diligenza richiesta dalla natura dell’incarico. La mancanza di pianificazione può configurare negligenza gestionale, con conseguente responsabilità verso soci e i terzi (creditori, banche, enti dello stato come AdE ed INPS).

  • D.Lgs. 14/2019 – Codice della Crisi d’Impresa

Questo decreto rafforza ulteriormente l’obbligo di dotarsi di strumenti di pianificazione economico-finanziaria. Il business plan è fondamentale per dimostrare la capacità dell’impresa di prevedere e prevenire situazioni di crisi, adempiendo agli obblighi di vigilanza e controllo previsti dal Codice.

 

Inoltre in molte situazioni il BP diventa di fatto “obbligatorio” in quanto strumento tecnico per ottenere benefici, agevolazioni o incentivi.

Principali ambiti:

  1. Accesso a contributi o finanziamenti pubblici (es. Invitalia, bandi regionali, PNRR, fondi europei)

Tutti i bandi pubblici richiedono un piano economico-finanziario che descriva il progetto, la redditività e la sostenibilità finanziaria.

In questo contesto, il business plan diventa di fatto obbligatorio per poter partecipare.

  1. Ruling e accordi preventivi con l’Agenzia delle Entrate

In caso di operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, conferimenti, trasferimento sede), la presenza di un business plan serve a giustificare la convenienza economica e fiscale delle operazioni.

  1. Piani di risanamento o ristrutturazione del debito (art. 67 L.F. e Codice della Crisi)
    Il business plan è un allegato obbligatorio, poiché dimostra la fattibilità economica del piano di risanamento e la sua coerenza temporale.

 

CONCLUSIONI

Il business plan è uno degli strumenti (non l’unico) con cui dar corso all’adempimento indiretto ma sostanziale degli obblighi civilistici di corretta e prudente amministrazione e gestione. È necessario o richiesto in tutte le operazioni che richiedono la verifica di sostenibilità economico-finanziaria, quando si accede a benefici o si ristrutturano debiti.

Il business plan è una prova di corretta amministrazione, uno strumento di prevenzione della crisi e un requisito fondamentale per l’accesso al credito.

  • È utile sempre, perché consente di pianificare la crescita, monitorare i risultati e comunicare efficacemente la strategia d’impresa.
  • È obbligatorio di fatto nei casi di richiesta di finanziamento, accesso a incentivi o piani di risanamento;
  • È richiesto implicitamente dal Codice Civile e dal Codice della Crisi per dimostrare l’adeguatezza organizzativa.

Pertanto, anche quando non sussistono obblighi formali, si raccomanda vivamente la redazione periodica (almeno annuale) di un business plan aggiornato, quale documento di governance e di trasparenza verso soci, banche e stakeholder.

 

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Obiettivo del business plan

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